Ogni tanto capitano anche giornate così. Per fortuna, verrebbe da dire. E così domenica ha significato ‘trionfale’.

Breve sintesi ad uso di eventuali assenti: si correva e si organizzava al tempo stesso (fatto questo che costringe sempre alcune pedine ai box), e lo si faceva a Castello, in una cartina per tutti nuova– basti pensare che i portoni del piccolo ma intricato (e molto elegante) parco di Loverciano si aprivano per la prima volta all’orientamento ticinese. Eppure le soddisfazioni a sud del ponte diga non sono mancate. E che soddisfazioni! La SCOM seconda nel TMS? Mai successo, pare. A soli 12 punti dalla nidiata dell’ASCO; mai successo. La SCOM che conquista tutto il podio degli HAL, Tobia, Fabio e Gabriele, enfant (prodige) du pays? Mai successo neanche questo, assicura l’ex-pres e memoria storica Filippo. La SCOM che conquista sei vittorie di giornata? Sì, va bene, questo è già successo, ma diciamocelo: fa comunque piacere quando accade (e non è cosa di tutte le settimane). Insomma, gli atleti della SCOM hanno saputo farsi trovare pronti, in alcuni casi per confermare il loro valore e in altri per rimpiazzare lesti gli assenti di giornata. Partiamo dalle donne (noblesse oblige) e dai giovani, per segnalare che la Valle di Muggio può ormai vantare un altro fulmine. Di cognome non fa Pezzati ma Dotti e di nome Elodie. Bravissima; e bravi anche Julie, Chiara, Camilla e Margherita, Enea, Nicola, Diego, Tommaso, Alan, Noé, Beniamin e Lucia. Il futuro della SCOM è assicurato. E vogliamo parlare di Louis, primo in H16? Pare che la nazionale delle aquile gli abbia già telefonato. Ma cosa avete capito? Intendiamo la Mannschaft. I presenti giurano che in realtà anche il Lele abbia ricevuto visite dal cielo a Castello, dopo essere planato (nel vero senso della parola) sul gradino più alto del podio tra i 60. Al brindisi (si brinderà rigorosamente con tazze firmate Mario Botta – libertà lasciata ai singoli sul contenuto) parteciperanno anche Bea, Fritz e Tobia.

Vedere i corridori alle prese con l’intrico dei terrazzi della villa di Loverciano è stato uno spettacolo: qualcuno è stato furtivo e ha capito subito come orientarsi, qualcuno meno e ha dovuto fare dei bei su e giù, accompagnandoli con imprecazioni varie. Pare che il vescovo emerito abbia dovuto chiudere le finestre (o per lo meno le orecchie). Anche il nucleo (che, non sembra!, ma è tutto sali e scendi) ha dato del filo da torcere, e molti hanno potuto scoprire dei luoghi insoliti di Castello, come i bagni pubblici sotto la chiesa, che pare si fossero fagocitati un punto. Chapeau al capogara Teone, che ormai tutto Castello conosce, per aver percorso il paese via per via, corte per corte, infaticabile nel domandare i permessi. Bravo il tracciatore Lucas, che ha esordito con il botto. E grazie a chi ha dato una mano, agli sponsor e infine anche al sole, perché il sole in questi casi non guasta mai.

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